Tutte le manifestazioni artistiche europee sviluppatesi tra il mille e la fine del XII secolo vengono definite convenzionalmente romaniche, alludendo alla matrice romana che caratterizza ancora molti aspetti di quest'arte. Rispetto all'arte romana, più totalitaria, l'arte romanica sviluppa aspetti diversi a seconda delle regioni geografiche, rispecchiando le diverse situazioni economiche e diversa realtà culturale delle singole città. Dopo l'anno mille si assiste in Europa ad un sostanziale ripopolamento delle città dovuto alla minore pressione dei popoli barbarici, alla ripresa economica e all'intensificarsi degli scambi commerciali. Di conseguenza si ha, in questo periodo, un notevole fermento innovativo che coinvolge anche il campo artistico. Il rinnovamento delle città si esprime sia attraverso la rivitalizzazione di preesistenti strutture romane sia attraverso la costruzione di centri urbani ex novo mediante l'elaborazione dello schema del castrum romano o dall'ampliamento di monasteri e di castelli feudali. E' evidente in tutti i casi che la nuova città fu determinata da ragioni difensive, infatti si elaborarono i modelli della città cinta da mura e quelli della fortificazione isolata.
Legata alle tradizioni culturali e artistiche locali gli sviluppi della pittura romanica si differenziano nelle diverse regioni d'Italia: in area lombarda in accordo con la tradizione artistica carolingia e ottoniane, si sviluppò la tecnica ad affresco. Esempi di pregevoli affreschi nell'Italia settentrionale sono quelli di S. Vincenzo a Galliano e di S. Pietro al Monte a Civate ancora legati alla tradizione ottoniana, mentre cominciano a distaccarsi da questa tradizione gli affreschi dell'abbazia benedettina di S. Angelo in Formis con accenti bizantini, di S. Elia a Nepi, di Aquileia, di S. Maria di Castello a Udine, di Assisi nel Sacro Speco e nella chiesa inferiore, di Anagni e di S. Clemente a Roma.
L'architettura e la scultura in un primo momento sono affiancate, nel senso che la scultura esiste in funzione decorativa delle strutture architettoniche. Le facciate delle cattedrali romaniche erano riccamente decorate con scene del Vecchio e Nuovo Testamento, per esempio le Storie della genesi sulla facciata della cattedrale di Modena scolpite da Wiligelmo nel 1106 circa. Chiesa di Sant'Ambrogio a Milano
Costruita tra l'XI e il XII secolo la basilica di Sant'Ambrogio a Milano è il classico esempio di romanico padano. E' una basilica a pianta rettangolare a tre navate di cui la centrale è larga il doppio di quelle laterali sulle quali si imposta il matroneo. La navata centrale è composta di quattro campate tre delle quali coperte da volta a crociera costolonata e l'ultima è coperta da una cupola.
Caratteristici inoltre in Sant'Ambrogio sono i pilastri che sono del tipo detti a fascio, cioè formati da un fascio di semicolonne e semipilastri posti in asse o di spigolo rispetto agli archi di volta.
La Cattedrale di Modena
La costruzione della cattedrale di Modena iniziò nel 1099 e si concluse solo molto più tardi nel XIV secolo.
E' una chiesa a pianta rettangolare, divisa in tre navate scandite da otto pilastri a fascio e coperta da volte a crociera costolonata. Nella costruzione di questa cattedrale vediamo protagonisti l'architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo.
Anche qui come in Sant'Ambrogio è presente il matroneo sulle navate laterali scandito da una serie di trifore ma qui a differenza di Sant'Ambrogio, il matroneo è impraticabile. Il motivo delle trifore è presente anche all'esterno della chiesa, in questo modo l'architetto ha voluto mettere in relazione l'interno con l'esterno.